Stavo rileggendo l’elenco delle cose che non hanno senso, per chi ha l’Aphantasia. E c’è una cosa che ho notato, complice anche reddit: la questione può essere più estesa rispetto alle singole espressioni idiomatiche. Può essere una questione di linguaggio. Partendo da un assunto: il linguaggio non è una metafora per le idee. Mi spiego meglio.

Se dico “albero”, non sto di dicendo una parola ma evocando un’immagine. O, meglio, per un’aphant è “solamente” una parola, o meglio, un concetto. Ma per gli altri la parola si trasformerà in una immagine nella mente. Poiché non ho dato altre informazioni, ognuno pescherà dalla propria memoria un’immagine diversa di un albero. E funziona così per ogni parola. Per ogni concetto. Per tutto quanto. Per chi ha l’Aphantasia è difficile da comprendere perché è abituato a pensare che lo scambio di informazioni avvenga a livello di suoni (la parola “albero”) e di concetti (il concetto generico di “albero”). Ma non è così per la grande maggioranza delle persone. Per quasi tutti l’atto del pensare è l’atto di trasformare una parola in una immagine nella propria testa. Questo vuol dire che possiamo trasmettere immagini nella testa delle persone. Le immagini che noi vogliamo:

Immagina di stare sulla cima di una montagna, e sopra di te c’è un pianeta uguale alla Terra. Se provi a saltare, salterai verso l’altro e sarà come se cadessi verso il pianeta gemello. Man mano che passano gli istanti cadrai sempre più velocemente verso l’alto.

Chi è dotato di fantasia creerà una simulazione di questo scenario. E probabilmente sarà alquanto inquietante. Non tutte le simulazioni avranno lo stesso livello di realtà, ma saranno comunque in qualche modo reali.

In pratica, penso che si possa dire che il linguaggio è molto più simile alla regia di un film anziché alla trasmissione di informazioni. Quando parlo con qualcuno disegno delle scene nella loro mente. E loro se le figurano.

Quindi, adesso immagina me, seduto sulla sedia da regista di un set cinematografico.

Devo ammettere che è un concetto in un certo qual modo intrigante.