Dopo aver cominciato il mio primo Bullet Journal mi sono accorto di una cosa: era difficile rintracciare alcune informazioni nei miei appunti, anche utilizzando l’indice. In particolar modo avevo difficoltà a trovare le cose belle di ogni giorno velocemente. Per ovviare a questo problema ho deciso di creare una raccolta specifica, il diario del grazie. Di cosa si tratta?

Ogni giorno, la sera, scrivo una sola frase preceduta dalla data. La frase comincia sempre con “Grazie per” e continua con un motivo per il quale essere grati. Non sempre è facile trovare una ragione, ma mi sono imposto che per quanto una giornata possa essere terribile voglio scovare anche un solo momento per cui essere grato. Grato a chi? Non è importante a chi, l’importante è che ci sia qualcosa di bello nella giornata, qualcosa da ricordare. Oramai sono 100 giorni che compilo questo diario, e scorrere le varie voci mi fa bene. Mi aiuta a rivivere i bei momenti, a ricordare che anche quando tutto sembra andare storto qualcosa di buono c’è. È una pratica, un’abitudine, che mi fa bene.

Non sono l’unico a credere nell’effetto positivo della gratitudine. Thomas Oppong, su Medium, ha scritto un bel post, Gratitude is a Skill For Happier Living. Lui cita anche alcuni studi, ma il concetto alla base è simile a quello che ho provato sulla mia pelle:

Esprimere gratitudine aiuta le persone a stare meglio con sé stesse, a migliorare la loro autostima. Inoltre mostrare gratitudine verso altre persone spinge gli altri a provare e a dimostrare gratitudine, migliorando la vita di ognuno.

Come ogni cosa positiva, anche questa si trasmette agli altri. E influenza positivamente non solo il nostro umore ma anche il nostro modo di pensare: alcuni studiosi sostengono che la pratica della gratitudine aiuti a migliorare l’apprendimento, il pensiero razionale e la capacità di prendere decisioni.

Non è il mio campo, non so se è davvero così o se invece è tutta una suggestione. So però che usare il mio Bullet Journal anche in questo modo mi fa bene. E sta diventando una parte di me. Anche perché, in fin dei conti, la vita e le altre persone possono farci molto male, possono portarci via tutto o quasi, e noi stessi, a volte, non possiamo controllare gran ché. Ma niente e nessuno può toglierci un cuore pieno di gratitudine per la vita e per le piccole (o grandi) cose belle che abbiamo vissuto ogni giorno.