L’ultimo libro che ho letto è una raccolta di racconti di Murata Sayaka. Ammetto di essere rimasto deluso dal libro nel suo complesso. L’idea alla base del primo racconto è abbastanza intrigante (1 vita in cambio di 10), ma sviluppata in maniera banale e con uno stile banale. Il racconto nel complesso si salva grazie alla scelta di centillinare le informazioni. Questo rimescolare le carte permette di mantenere viva un minimo di curiosità. Ma niente di più.
Allo stesso modo le idee degli altri 3 racconti sono interessanti ma sviluppate male:
- rapporti a 3 come unico modo di concepire le relazioni amorose
- procreazione come atto disgustoso in una relazione di coppia
- la spinta interiore a morire senza nessuna ragione reale
Insomma, non un libro da consigliare.
Di seguito le frasi che mi hanno colpito (una), la scheda del libro e il riassunto dei vari racconti
Citazioni
Io sento lontani da me sia il mondo di prima che quello di adesso. Il mondo cambia sfumatura a poco a poco, all’interno di un tempo sconfinato, e, per quanto il passato sia agli antipodi rispetto al presente, tutto resta sempre collegato come milioni di tonalità in una stessa cartella di colori. Ecco perché la “normalità” del mondo di oggi non è altro che il miraggio di un istante.
Scheda del libro
- Titolo: Parti e omicidi (Satsujin shussan)
- Autore: Murata Sayaka
- Anno di pubblicazione in Giappone: 2016
- Editore italiano: Edizioni E/O
- Genere: Distopico, thriller psicologico
- Ambientazione: Giappone, in un futuro imprecisato
- Tema principale: Implicazioni etiche e sociali di un sistema distopico in cui la procreazione è legata all’omicidio.
Racconti
- Parti e omicidi: Una donna affronta il dilemma morale e personale legato alla sorella, una “gestante” che ha il diritto di uccidere dopo aver dato alla luce dieci bambini.
- Triade: Una storia d’amore e gelosia tra adolescenti, sullo sfondo di una società che accetta le relazioni poliamorose a tre.
- Un matrimonio pulito: Una coppia sposata senza sesso cerca di avere un figlio attraverso la “riproduzione pulita”, una procedura medica che solleva questioni etiche e morali.
- Ultimi momenti di vita: Una donna si prepara alla sua morte volontaria in una società dove la tecnologia ha sconfitto la morte naturale.
Stile narrativo
I racconti sono scritti in prima persona, con uno stile diretto e asciutto. Murata Sayaka affronta temi scomodi e inquietanti con un approccio lucido e distaccato, lasciando al lettore la libertà di trarre le proprie conclusioni.
Temi chiave
- Procreazione e omicidio: Il legame tra questi due atti estremi è il fulcro della narrazione, e l’autrice esplora le implicazioni etiche e sociali di questo sistema distopico.
- Relazioni e amore: La raccolta mette in discussione i modelli tradizionali di famiglia e amore, presentando relazioni poliamorose e matrimoni senza sesso.
- Identità e genere: L’autrice esplora l’identità femminile in un contesto sociale oppressivo, dove le donne sono spesso viste come strumenti per la procreazione.
- Morte e suicidio: L’ultimo racconto affronta il tema della morte volontaria in una società dove la morte naturale è stata sconfitta.
- Critica sociale: L’intera raccolta offre una critica pungente alla società moderna, mettendo in luce le sue contraddizioni, i suoi paradossi e le sue derive distopiche.
Note
La raccolta include un glossario che spiega alcuni termini giapponesi presenti nel testo.
Riassunto dei racconti
Parti e Omicidi
Il racconto si svolge in un Giappone distopico in cui la società ha istituito il “Sistema dei parti e omicidi”. Questo sistema permette a chi dà alla luce dieci bambini di poter uccidere una persona a propria scelta. La protagonista, Ikuko, lavora in un’azienda dove una sua ex collega, Mizuho, ha deciso di diventare una “gestante”, intraprendendo il percorso per poter uccidere qualcuno.
Ikuko riflette sull’evoluzione del concetto di omicidio, un tempo considerato un crimine efferato, e ora diventato un incentivo alla procreazione in un mondo in cui il tasso di natalità è pericolosamente basso.
Nel frattempo, Ikuko ospita per l’estate la cuginetta Misaki, una bambina molto intelligente e curiosa, che sogna di diventare una ricercatrice e contribuire al progresso dell’umanità. Misaki è affascinata dal sistema dei gestanti e vede l’omicidio come un sacrificio necessario per il bene comune.
Ikuko ha un segreto: sua sorella Tamaki è diventata una gestante vent’anni prima. Ikuko ricorda i momenti difficili dell’adolescenza di Tamaki, segnata da forti impulsi omicidi che la ragazza placava ferendosi o uccidendo piccoli animali.
La narrazione si sposta poi sul rapporto di Ikuko con la sua nuova collega, Sakiko, che si rivela essere membro di un’associazione segreta che si oppone al Sistema dei parti e omicidi. Sakiko scopre il segreto di Ikuko e cerca di coinvolgerla nella sua causa, ma Ikuko rifiuta, convinta che il mondo sia cambiato irrevocabilmente e che non si possa tornare indietro.
Nel frattempo, Mizuho rimane incinta e Chika-chan, una giovane collega di Ikuko, viene uccisa da un gestante. Ikuko e Misaki partecipano al funerale, dove incontrano Sakiko, che mostra tutto il suo disprezzo per la cerimonia e per il sistema che l’ha resa possibile.
Tamaki dà alla luce il suo decimo figlio e sceglie come vittima Sakiko, che viene uccisa da Ikuko e Tamaki insieme. Durante l’omicidio, Ikuko scopre che Sakiko era incinta e, sopraffatta dal senso di colpa, decide di diventare a sua volta una gestante per compensare la vita che ha appena tolto.
Triade
Il racconto “Triade” esplora le dinamiche di una relazione poliamorosa tra tre adolescenti: Mayumi, Makoto e Keita. In questo Giappone distopico, le “troppie”, relazioni a tre, sono comuni tra i giovani, in contrasto con la visione tradizionale delle relazioni di coppia degli adulti.
La storia si concentra sulla relazione tra i tre ragazzi, evidenziando il loro amore e la loro connessione profonda. Descrive i loro incontri in love hotel, dove praticano una forma unica di intimità che ruota attorno al concetto di “maus”, un termine che significa sia “bocca” che “topolino”.
Il racconto esplora anche le tensioni tra la protagonista Mayumi e sua madre, che disapprova fortemente la relazione della figlia. Dopo una lite furiosa, Mayumi fugge e cerca conforto da Keita e Makoto, trovando nella loro intimità una sorta di purificazione.
La storia si conclude con una riflessione sulle diverse forme di amore e di relazione, mettendo in discussione la visione tradizionale e conservatrice degli adulti e abbracciando la libertà e l’autenticità delle scelte dei giovani.
Un Matrimonio Pulito
Il racconto “Un matrimonio pulito” esplora il concetto di matrimonio in un futuro in cui il sesso e la procreazione sono diventati sempre più disgiunti. La protagonista, Mizuki, è sposata con Nobuhiro, un uomo con cui condivide un ideale di “matrimonio pulito”, privo di coinvolgimento sessuale e basato sulla convivenza pacifica e sull’igiene.
La coppia decide di rivolgersi a una clinica specializzata in “Clean Breeding” (Riproduzione Pulita) per avere un figlio. Questa procedura medica consente la procreazione senza l’atto sessuale, che entrambi trovano ripugnante.
Tuttavia, la clinica si rivela costosa e la coppia decide di esplorare altre opzioni, come la fecondazione artificiale. Nel frattempo, Mizuki scopre che Nobuhiro ha un’amante e che la loro relazione è tutt’altro che “pulita”, poiché coinvolge pratiche sessuali che Mizuki trova disturbanti.
Nonostante ciò, Mizuki e Nobuhiro decidono di provare il Clean Breeding nella clinica, che si rivela un’esperienza asettica e impersonale. Dopo la procedura, Mizuki scopre che Nobuhiro sta provando disgusto e nausea, sentimenti che lei stessa aveva represso.
Il racconto si conclude con l’incertezza sul futuro della coppia e solleva interrogativi sulla natura del matrimonio, della procreazione e dell’amore in un mondo in cui la tecnologia e la medicina hanno alterato profondamente le relazioni umane.
Ultimi Momenti di Vita
Il racconto “Ultimi momenti di vita” è ambientato in un futuro in cui la morte per cause naturali o accidentali è stata sconfitta dalla medicina. Le persone possono scegliere di morire quando sentono che è il momento giusto, seguendo le istruzioni di manuali che suggeriscono i modi migliori per farlo.
La protagonista, una donna di 36 anni, sente che il suo tempo è giunto al termine. Dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche e aver rinunciato alla rinascita, si reca in un luogo di montagna, spesso scelto da chi vuole morire. Qui, seguendo le istruzioni di un libro, si scava una fossa, ingerisce un farmaco letale e si ricopre di terra, lasciando un tubicino per respirare fino all’ultimo momento.
Mentre si avvicina alla morte, riflette su come un tempo la morte fosse un evento naturale, mentre ora sia diventata una scelta che richiede pianificazione e preoccupazione per il giudizio degli altri. Il racconto si conclude con la sua morte, avvenuta in modo naturale e dignitoso, come lei desiderava.